Prefazione (1998)
La “Visione Evolutiva” (Evolution Vision) si sta diffondendo
rapidamente in tutto il mondo.
funzionali le preparazioni Ven 28 per la buona qualità della
nostra vita? L’opportunità di raccontare questa storia in lingua
inglese mi
venne offerta da Willem de Ridder. E non c’è
da
stupirsi poiché gli sforzi di questo artista olandese sono stati
rivolti, negli ultimi 35 anni, a trovare soluzioni per migliorare la
qualità della vita: fisica, mentale e spirituale.
Due anni fa fui ospite
e Willem mi invitò a raccontare la mia storia per gli amici
americani. Un pomeriggio, seduti di fronte al microfono, nel suo
studio di casa, ci siamo immersi in un’intervista improvvisata,
direttamente dal cuore al nastro registrato. Questa è la
trascrizione completa. Benché parlassimo per due ore, molti
dettagli furono tralasciati. Ma io credo che leggere la storia “
mio viaggio” e
di alcune mie sorprendenti esperienze vissute
durante il percorso verso una vita ottimale, rivelerà anche a
voi l’essenza e le meravigliose potenzialità della “Visione
Evolutiva”.
Ogni essere umano è dotato di un sistema di controllo
progettato per il successo di qualsiasi cosa lui o lei intraprenda.
False credenze, malattie, conflitti, esperienze traumatiche,
etc. normalmente disturbano il sistema e spesso addirittura
lo bloccano in parte o completamente, con ogni genere di
conseguenza negativa.
Le preparazioni Ven 28 ripristinano l’equilibrio primario e
il funzionamento di questo sistema. Automaticamente starete
meglio e tutta la vostra vita avrà maggior successo. Anche
i disturbi e le lamentele spariscono, e questo è un premio
aggiuntivo (piuttosto che uno scopo di per sé).
Abbiamo deciso di divulgare la “Visione Evolutiva” in tutto
il mondo per far sì che persone di ogni età ne possano trarre
beneficio , mentre cominciano a ricordare la propria origine.
Allora la vita sarà un successo, proprio come doveva essere.
Alfons Ven
Estate 1998
Alfons
Ven parla con Willem de Ridder
Bussum, Olanda, 24 giugno 1998
Willem de Ridder: La cosa più
incredibile che si possa
sentire per radio è qualcuno che dichiara che tu, il padrone
di casa, non sei un essere estraneo, lì solo per rivoltare il tuo
intervistato come un guanto. Si presume che i giornalisti siano
per lo più neutrali. Però il loro approccio è critico, cercano di
inchiodare l’interlocutore e di rivelare le sue bugie o le sue
cospirazioni.
Questo viene considerato il compito di un giornalista. Non può
farsi coinvolgere personalmente. E’ troppo pericoloso.
Eccomi qui dunque a intervistare un ingegnere belga,
specializzato in tecniche di controllo. E lui mi
confonde,
parlandomi del
tipo di conoscenza che ha sviluppato. Il mio
corpo ha una
specie di sistema di guida, mi disse, un sistema
che si
assicura che io funzioni perfettamente; un sistema che si
assicura che io non sia una qualche pianta o animale, ma Willem
de Ridder.
E’ una specie
di computer, o un sistema di istruzioni. Non
capendo nulla gli dissi: “ Fantastico! Quindi lei afferma di poter
dare nuove istruzioni a questo sistema di guida e che tutto il
mio carattere cambierebbe. O comunque potrebbe ricordare il
proprio stato originario, prima che i miei genitori cominciassero
a stuzzicarlo.” Lui disse “Certo. Sa, quando il suo carattere
cambia, tutto il sistema si mette in allarme tramite i sintomi che
noi chiamiamo malattie. E quando il suo carattere ritorna allo
stato originario, anche le malattie spariscono.” Mi sembrava
ridicolo. Non ci credevo. E pensai “Vedrai che ti incastro.”
Avevo l’asma da quando avevo due anni. Avere l’asma è una
cosa piuttosto pesante. Quando ti viene un attacco respiri
come un uomo con la corda al collo. Riesci a stento a prendere
aria. Non ti puoi sdraiare. Non ti puoi muovere. Stai seduto,
concentrato unicamente sul respiro. Ti stanca tremendamente.
Non riesci a pensare a niente. C’è un unico pensiero che ti
occupa la mente: la sopravvivenza. E’ tutto. E malgrado nessun
dottore dica che possa farci qualcosa, questo uomo proclama
che può farla sparire. Così, come se niente fosse. Lui dice “Sì,
certo.” Gli dissi: “Va bene. Proviamo. Stiamo facendo questa
intervista alla radio e abbiamo un sacco di ascoltatori. Perché
non prova con me? Se guarisco, lo sapranno tutti e molte persone
si interesseranno a lei.” Era la prima volta che diceva queste
cose alla radio, spiegò. Ed ecco, guarda : mi diede alcune pillole
bianche. Le presi, una al giorno, per 28 giorni.
Sono passati due anni, e non ho più avuto un singolo attacco.
Infatti,salgo le scale di corsa e in bici sono più veloce di
chiunque altro. Devo anche riconoscere che effettivamente il
mio carattere è cambiato. Due anni dopo, naturalmente, il suo
telefono squilla di continuo. E ora sono curioso di sapere come
ha sviluppato questa conoscenza straordinaria. Perché questo
uomo non è un medico.
Il suo nome è Alfons Ven. Vive da qualche parte nelle Ardenne
belghe, lontano da tutti, ma in questo momento è qui, seduto di
fronte a me.
Alfons Ven: E’ un piacere essere
qui con te, Willem.
Willem: Da quando ho
raccontato di questo incredibile
miracolo, ho scoperto che ti hanno contattato in molti. L’unica
cosa che fanno è chiamarti. Tu li ascolti, non li vedi nemmeno
e gli mandi queste piccole pillole bianche. Questo è tutto. Poi le
cose cominciano a succedere. Come sei stato coinvolto in tutto
ciò? Perché
all’inizio eri un ingegnere.
Alfons: Un ingegnere
specializzato in sistemi di
controllo, dovevo automatizzare i processi nelle raffinerie e in
stabilimenti di vario tipo. Progettavo i sistemi di controllo e li
facevo partire. Un giorno, mentre ne mettevo uno in moto, sono
stato colpito da una scarica elettrica.
Willem: Colpito da una
scarica elettrica?
Alfons: Si, colpito da una
scarica elettrica. E la mia vita
cambiò. Non sentii quasi nulla, così pensai che non fosse troppo
grave. Ma 380 volt mi avevano attraversato il cuore e il cervello.
Il giorno seguente cominciai a sentirmi strano. Non potevo dire
esattamente come, ma mi sentivo strano. E più questa sensazione
aumentava, più mi allontanavo da me stesso. Non mi riconoscevo
più. Gli ingegneri non sanno nulla di psicologia o roba
genere, per cui non sapevo cosa mi stesse accadendo. Sapevo
solo che non stavo funzionando come prima. Per impiantare uno
stabilimento devi essere in condizioni eccellenti. E’ un lavoro
pesante. Si tratta di arrampicarsi su piloni, di programmare,
progettare, ordinare materiali, installare, eccetera, eccetera.
Cominciai a funzionare sempre peggio finché pensai: così
non può continuare. Non osavo più arrampicarmi, non osavo
guidare la macchina. Dissi a me stesso: tutto questo deve finire.
Mi rivolsi a uno psicologo e poi a uno psichiatra, e prima di
rendermene conto ero all’ospedale, dove mi fecero delle iniezioni
e persi conoscenza.
Willem: Dunque, lavoravi in
una fabbrica. Qualcuno girò
l’interruttore principale e tu fosti colpito da una scarica elettrica.
Non sei morto, non hai avuto bruciature o altro…
Alfons: No, non successe
niente. Come ingegnere
elettrico sapevo esattamente cosa stesse accadendo. Non avevo
bruciature, per cui dissi “Non va troppo male”. Ma cominciai a
sentirmi strano.
Willem: Immediatamente?
Alfons: Si, quasi. Subito
dopo l’incidente ero intontito.
Per qualche giorno presi dell’aspirina e pensai che sarebbe
passato. Però mi sentivo sempre peggio. Presi dei tranquillanti
sperando che passasse. Poi cominciai a prendere sostanze più
forti finché mi ritrovai nelle mani di uno psichiatra.
Willem: Così ti rivolgesti a
uno psichiatra che ti fece
un’iniezione.
Alfons: Si, era trent’anni fa
e gli psichiatri erano
praticamente dei neurologi. Facevano trattamenti farmacologici.
Senza esserne informato mi fecero delle iniezioni e persi
conoscenza. Mi addormentai. Il medico non mi aveva visitato.
Avevo problemi col battito cardiaco. Non lo sapevo. Ma mentre
ero addormentato quei sintomi si aggravarono.
venne a vedermi o a chiedere come stavo. Quando cominciai
a riprendere conoscenza, mi fecero un’altra iniezione. Non
potevo difendermi. Non potevo dirgli che mi sentivo malissimo
e che stavo per morire. Non potevo reagire. Ero inerme. E in
otto giorni il medico non venne mai al mio capezzale. Così alla
fine della settimana ero veramente prossimo alla morte. Poi, fra
un’iniezione e l’altra, feci cenno a mia moglie di portarmi via di
lì. Era seduta accanto al letto e le dissi che tutto stava andando
completamente storto e che doveva portarmi a casa. Il dottore
le disse che non potevo essere trasportato nemmeno per un
chilometro.
Willem: Che saresti morto.
Alfons: Sì. Così io
continuavo a spiegare a mia moglie
di portarmi via di lì perché, se dovevo morire, volevo morire a
casa, non in ospedale, che era un’esperienza orribile. Il dottore
continuava a dire: “No, muore” e io continuavo a insistere di
essere portato a casa. Finalmente mi portarono via e il dottore
disse: “Morirà in macchina, non arriva fino a casa”. Non
abitavamo lontano dall’ospedale, ma lui continuava a insistere
che non ce l’avrei fatta. Ad ogni modo, arrivammo a casa. Ebbi
l’esperienza di uscire dal corpo. Mi vedevo
laggiù, sdraiato.
Vedevo il
personale dell’ospedale, entrai in un tunnel di
luce ed ebbi quella che ora chiamano Near Death Experience
(esperienza prossima alla morte). Naturalmente trent’anni fa
nessuno parlava di queste cose. Pensai di essere l’unico ad aver
avuto un’esperienza simile. Non avevamo portato a casa nessuna
medicina, così una
così”. Ebbi ogni tipo di allucinazione, visioni, cose
Mi ritrovai in guerra, mi ritrovai che viaggiavo nello spazio.
Willem: Praticamente ti sei
ritrovato a morire
nell’universo.
Alfons: Era terribile.
Pensai: “Lasciatemi andare: è
meglio morire che essere vivo, questo non è un modo di vivere
possibile.”
Willem: Ti eri arreso.
Alfons: Mi ero arreso. Volevo
andarmene. Ma poi
vennero i ricordi. Vidi mia moglie e i miei figli e sapevo che
volevo vivere per loro. Era una lotta per la vita ed io ero in
bilico. Potevo farcela oppure no. Ma il gioco della luce, come lo
chiamai, il vedere le cose, riaccese il mio desiderio per la vita.
Dissi: “Voglio star bene per prendermi cura di mia moglie e dei
miei figli.” Così sopravvissi.
Willem: E non prendesti
alcuna medicina?
Alfons: All’inizio, no. Ma
poi mi sono detto: “Se non
prenderò nulla, morirò certamente e allora sarà tutto finito e
non ci sarà più niente da fare”. Poi, quando la vita cominciò a
tornare, un pezzetto per
per via delle visioni e delle allucinazioni. Dovevo tornare sulla
terra.
Il nostro medico di famiglia, che era anche mio amico, cominciò
a trattarmi molto cautamente con alte dosi di medicinali, e
mi fece sopravvivere. Anni dopo mi disse che, quando aveva
cominciato a lavorare con me, era convinto che sarei morto.
Faceva tutto il possibile a livello professionale. Comunque, ce
l’abbiamo fatta. Siamo sopravvissuti. Ovviamente questo cambiò
tutta la mia vita. Mi ritrovai senza un impiego. Non potevo
lavorare. Non ci capivo molto della mia esistenza. Provavo un
senso di estraneità che aveva origine da me stesso. Mi sentivo
strano con me stesso. Ebbi una perdita di identità quasi totale.
Willem: Ti sentivi come un
vegetale.
Alfons: Quasi, pressappoco,
non completamente ma quasi.
E naturalmente tutte le droghe di cui mi stavano riempiendo mi
resero una
specie di zombi.
Willem: Esistevi e tuttavia
non esistevi.
Alfons: Proprio così. Questo
continuò per molti, molti
anni: iniezioni, vivere e non vivere, paure che venivano su,
immagini che venivano su, e così via. Poi un giorno una signora
mi disse di un buon omeopata che lei conosceva. Trent’anni fa
era una cosa nuova, nessuno parlava di omeopatia, o perlomeno
molto pochi. Vivevo ad
aveva lunghe liste d’attesa. Ma l’omeopata che questa signora
conosceva era il presidente della Società di Omeopatia, molto
bravo. “Ormai è in pensione” disse “ ma probabilmente
può aiutarla, almeno un poco.” Così tentai di contattarlo, ma,
siccome era in pensione, non c’era modo di raggiungerlo. La
sua infermiera continuava a dirmi “Niente appuntamenti, niente
appuntamenti.” Ma io continuai a chiamare e un giorno, quando
l’infermiera ebbe il giorno di riposo, rispose al telefono la
moglie che mi diede subito un appuntamento “perché questa
storia è terribile e, anche se mio marito è in pensione, voglio
darle un’opportunità. Quanta sofferenza!”
Willem: E nessun altro poteva
aiutarti.
Alfons: No, avevo provato
tutto. Essendo un ingegnere e
come scienziato credevo nella scienza e nella medicina regolare.
Quei medici sono i migliori. Loro si che sanno quello che
fanno. Andai dall’omeopata senza crederci troppo. Sapevo che
non avrebbe funzionato. I farmaci omeopatici sono diluiti. Non
c’è dentro niente. Sapevo tutto questo. Comunque ci andai e
quell’uomo fu molto onesto. Mi fece una visita approfondita e
disse: “Non
posso aiutarla. Il suo problema va al di là delle mie
competenze. Tutto quello che forse posso fare con la medicina
omeopatica è di farla sentire un pochino meglio.” E questo è ciò
che fece.
Mi diede delle preparazioni e io migliorai un pochino, giusto un
pochino. Ma se sei veramente giù, un pochino significa molto.
Willem: E’ vero.
Alfons: E’ vero, giusto? Così
mi sentii un po’ meglio,
ma lui mi
disse: “Lei è un uomo molto intelligente ed è ancora
vivo, forse c’è qualcos’altro che la può aiutare, qualcosa come
l’omeopatia psichiatrica, ma nessuno ne sa un granché.” Era un
concetto completamente nuovo, senza dubbio 30 anni fa. C’erano
stati due medici francesi a Lione, in Francia, che avevano
sperimentato questa omeopatia psichiatrica. Erano padre e figlio.
Avevano avuto una piccola Casa di Cura dove trattavano questo
tipo di casi, ed anche i drogati. Avevano avuto un certo successo.
Ma tutto ciò che avevano lasciato era un manoscritto. Mi disse:
“Se ha bisogno di quel tipo di omeopatia, cerchi di trovare quel
manoscritto e lo usi. Probabilmente, c’è qualcosa.” Ma io non
ero in condizione di viaggiare. Ogni cosa era troppo. Avevo
fobie e paura di viaggiare. Viaggiare non faceva per me. Però
continuavo a spingere i miei amici ad aiutarmi e finalmente ebbi
il manoscritto. Lo lessi, ne ricavai qualcosa e, ancora, feci un
piccolo progresso.
Willem: Cominciasti ad
usarla.
Alfons: Cominciai a usarla
seguendo le loro ricette.
Non potevo andare dal farmacista di persona, così ci mandavo
qualcuno per farmi fare questa o quella preparazione. Di nuovo,
migliorai un pochino e ne fui molto grato. Mi dissi: “ Non è
quello che mi aspettavo, ma è meglio che niente.” Rifiutavo
ancora il sistema dell’omeopatia. Vedi, come scienziato avevo
bisogno di crederci. Anche se non ero convinto, vidi dei risultati.
Così quando i miei bambini si ammalarono gli diedi dei rimedi
omeopatici e loro guarirono. E prima di rendermene conto la
gente cominciò a consultarmi perché aveva sentito parlare di
me. Mi avevano visto migliorare a poco a poco, avevano sentito
parlare di tutte le cose che usavo. Pensarono “Se funziona per
lui, può funzionare anche per me.” E presto ebbi ad
il primo centro terapeutico che definimmo una specie di centro
biologico di omeopatia applicata, somministrata da un medico
regolare.
Willem: Perché tu non eri un
medico.
Alfons: Giusto. Lui faceva la
parte clinica. Visitava i
pazienti. Avevo imparato che se tu non visitavi i pazienti, se non
li contattatavi in maniera veramente professionale, prima o poi
avresti commesso un errore. Con lui responsabile dell’aspetto
clinico, avevo sempre una diagnosi corretta e davo le prescrizioni
omeopatiche. Era una buona combinazione. Avevamo successo,
eppure proprio Alfons non stava molto meglio. La qualità della
mia vita era un pochino migliorata per il riconoscimento che
sentivo da parte delle persone che aiutavo, ma non mi sentivo per
niente bene.
Willem: Eri tu stesso malato,
però aiutavi gli altri.
Alfons: Aiutavo sempre più
gente.
Willem: Con alcuni risultati
sorprendenti.
Alfons: Si, i risultati erano
buoni, perfino notevoli.
Trattavamo problemi psicologici e cose
anche moltissimi libri e quello che praticavo era una tecnica
chiamata “counselling diretto”. (“Terapia diretta”)
Willem: Counselling diretto?
Alfons: Giusto. Significa che
nel giro di pochi minuti il
cliente entra in un percorso che lo conduce direttamente
alla radice
dici: “Questo è il tuo problema.” E non c’è modo di tornare
indietro. Questo è il counselling diretto. A quel punto ci sono
due possibilità: o sanno chi sono, o vengono curati. Quasi
istantaneamente. Il counselling diretto ottiene risultati di
guarigione come nessuno psichiatra in 30 anni. Arrivi al punto e
non torni indietro. Evidenzi il problema e…
Willem: E una
Alfons: Riconoscere il
problema è l’80% della cura.
Perché quando lo sanno, dicono: ah, d’accordo!
Willem: Se non lo
riconoscono, peggiora.
Alfons: Di solito riconoscono
il problema, ma dipende
dalla persona che fa la terapia. Chi non riesce ad arrivare al
cuore
Se non riesce ad arrivarci dopo due o tre visite non è necessario
che torni perché o io non sono capace di aiutarlo oppure lui non
vuole aprirsi. Ma generalmente funzionava veramente bene. Ed
ero assistito anche da dottori o da altre persone che mi volevano
aiutare.
Willem: Così tu eri un
dottore malato che aiutava la
gente.
Alfons: Sì, un uomo malato
che curava altra gente. E non
riuscivo ad aiutare me stesso. Ero solo un po’ più sotto controllo.
Vedi, nel periodo in cui avevo il centro, non prendevo medicine
normali, mi aiutavo solo con l’omeopatia, che ovviamente era
molto più delicata e senza effetti collaterali. Da quel punto di
vista era un progresso, ma non abbastanza a livello di identità
e qualità della vita. Non riuscivo a raggiungere i livelli più
profondi
Willem: La tua personalità
era fuori asse, si potrebbe
dire.
Alfons: Sì.
Willem: Avevi perso la tua
identità.
Alfons: Quasi. Ero estraniato
dalla mia identità. Ero
estraneo a me stesso.
Willem: Una condizione in cui
non riesci a immaginare la
tua identità?
Alfons: Giusto. E’ terribile.
Se a quel tempo qualcuno
mi avesse detto: “Ti rompo braccia e gambe e nel giro di otto
settimane starai bene e non avrai più problemi”, avrei detto:
“Rompile subito.” Senza alcuna esitazione avrei detto: “Rompile
subito.” Perché avrei saputo che nel giro di otto settimane tutto
sarebbe finito. Invece la mia prospettiva era: “Sarà sempre così,
non finirà mai.” Mentre lavoravamo a tutte queste cose un giorno
una coppia entrò nel mio studio e disse, “Siamo qui per nostro
figlio.” Il figlio aveva 6 anni ed era stato dichiarato “posseduto”
da due psichiatri.
Willem: Due psichiatri dicevano
che il bambino era
posseduto? Da chi? Dal demonio?
Alfons: “Posseduto” implica
“dal demonio”.
Willem: Degli psichiatri?
Alfons: Si, feci delle
verifiche. Dissi al mio dottore
responsabile dell’aspetto clinico: “Verifica questa storia. Non
ci credo. Al giorno d’oggi non posso credere a una storia
come questa. Cosa c’è dietro a questa storia?” Lui chiamò i
due psichiatri e loro confermarono: “Si, siamo medici della
Università Cattolica e abbiamo imparato che l’uomo è fatto di
spirito, anima e corpo. L’anima è il nostro campo, ma lo spirito
– come in questo caso – è di competenza di un ministro
o di un prete. E tutti e due pensiamo ad un prete. Il bambino è
posseduto.” Dissi ai genitori di far entrare il bambino. Vennero
ed effettivamente il bambino si arrampicò sulle tende, strappò
tutto, fracassò ogni cosa. A un certo punto rimase di fronte a
me con gli occhi spalancati. Le sue pupille non reagivano. Presi
una pila dalla mia scrivania, la puntai sui suoi occhi e le pupille
rimasero immobili. Gli occhi spalancati. La luce non provocava
alcuna reazione.
Willem: Spaventoso.
Alfons: Avrei potuto pensare
che il diavolo mi stesse
fissando negli occhi. Mi sentii gelare. Era terrificante. Dissi ai
genitori: “Portate a casa il vostro bambino, lasciate che ci pensi.
E’
con cose
dichiarato esorcista della Chiesa Cattolica.
Willem: La Chiesa Cattolica
ha esorcisti ufficiali?
Alfons: Sì. In realtà ogni
prete, prendendo gli ordini,
può praticare l’esorcismo. Non lo fanno perché è una cosa molto
particolare. La lasciano agli specialisti. Quelli veri sono insediati
da Roma.
Willem: Per cui ogni paese
cattolico ha i suoi esorcisti
ufficiali?
Alfons: Due o tre. Non molti.
Non solo hanno una laurea
in divinità ma anche in psicologia. Sono al livello più alto.
So queste cose ora, allora non sapevo niente. Sono esperti di
argomenti esoterici. A Roma ci sono delle fantastiche biblioteche
dove puoi trovare tutto ciò che riguarda argomenti spirituali ed
esoterici. Sono persone molto preparate. Comunque, lo andai
a trovare e gli parlai
di fare?” Gli dissi che avrei fatto una specie di omeopatia
psichiatrica, nel mio centro. Disse: “Molto interessante.” E
continuò ad ascoltarmi attentamente. Ma lui non disse una sola
parola sull’argomento. A un certo punto gli dissi: “Sono ore che
stiamo parlando. Lei sa tutto di me, mentre io non so nulla di
come voi considerate la possessione, o argomenti
Rispose: “Non sono cose che la riguardano. Sono argomenti
di cui non parliamo. Sono tabù. Tabù. Non ne parli.” Chiesi:
“Perché mi ha lasciato venire a parlarle?” “Perché volevo
farmi un’idea su di lei.” “Fantastico, dissi, è stato un lungo
viaggio, è ora che me ne torni nel mio ufficio.” Ma lui propose:
“No, facciamo un patto. Se lei non riesce a calmare o guarire
il bambino col suo metodo… di quanto tempo ha bisogno?”
“Quattordici giorni. O funziona, oppure no.” “Va bene, mi disse,
mi chiami tra quattordici giorni. Se non ha funzionato, vengo e
libero il bambino a modo mio.” “Va bene, dissi, è un accordo
che si può fare.” Tornai al centro e dissi ai genitori che avevo
fatto delle ricerche e che c’erano due possibilità. Erano cattolici
e dissi loro: “Ho trovato questo esorcista e lui lo può fare. Ma
preferirei farlo io. Dipende da voi.” Dissero: “Se ne occupi lei.”
Diedi al bambino alcuni preparati omeopatici e li mandai a casa
dicendo di tornare la prossima settimana. Così fecero. Devi
sapere che il bambino si comportava stranamente non solo nel
mio ufficio. A casa non potevano lasciarlo solo per un istante.
Nemmeno al gabinetto, o a letto. Quando lo lasciavano per un
solo istante, ridiventava diabolico. Fracassava tutto. Una cosa
terribile. Di notte non dormiva, tranne che in macchina, sul
sedile posteriore. Il babbo e la mamma dovevano fare i turni a
guidare tutta la notte per dare al bambino otto ore di sonno.
Willem: Dovevano portare il
bambino in macchina
altrimenti non riusciva a dormire?
Alfons: Proprio così. Era
l’unico modo per dargli un
po’ di riposo. E dovevano evitare i semafori. Perché quando si
fermavano per un semaforo…
Willem: …si svegliava…
Alfons: … rompeva tutto. Puoi
capire il terrore che
sovrastava questa povera gente, giorno e notte. Terrore!
Naturalmente non poteva nemmeno esser lasciato solo con me.
Ma dopo una settimana egli disse: “Voglio rimanere solo col
signor Ven.” Questo era un cambiamento!
Willem: Un grosso
cambiamento!
Alfons: Chiesi ai genitori di
uscire dall’ufficio. Quando
il bambino fu lì di fronte a me, si mise a piangere e disse: “Devo
parlarti di una cosa. Di quel mostro enorme.” “Che tipo di
mostro?” “Quello sulla copertina
Willem: Aveva visto un grande
mostro.
Alfons: Aveva visto un grande
mostro, un mostro orribile
che voleva mangiarlo e divorarlo e fargli cose terribili.
Disse: “ Ecco cosa vedo, ecco cosa mi fa
riuscito a confessarlo agli psichiatri o agli psicologi. Se l’era
tenuto per sé. E ora lo confessava e questo solo fatto era la
sua liberazione. “Quando l’hai visto per la prima
centro commerciale. Ero con la mamma, che faceva la spesa; ero
piccolo, avevo due o tre anni.” La mamma lo aveva lasciato nel
suo carrozzino di fronte al reparto dei libri. E su uno scaffale
aveva visto questo mostro, su una copertina, e lì questa terribile
paura venne programmata dentro di lui e non riusciva a superarla.
Dissi alla madre: “Per liberare completamente suo figlio, torni
allo stesso scaffale e gli dia un libro veramente simpatico. Stia
attenta a scegliere un libro veramente
simpatica e dolce.” Lei lo fece e dopo una settimana il bambino
era tornato a scuola. Ma non è la fine della storia. Mi ero
completamente dimenticato
gerarchie. Non lo richiamai. Ero molto occupato col centro e
me ne scordai. Il bambino stava bene, per me quella era la fine
della storia. Fu l’esorcista a chiamarmi e a chiedermi: “Come
sta il bambino?” Dissi: “Bene, è tornato a scuola.” Lui disse:
“Impossibile.” Chiesi: “Perché impossibile?” “Con tutto quello
che lei mi ha spiegato, non è possibile. Mi sono fatta un’idea
precisa che probabilmente il bambino era posseduto. Come può
averlo rimandato a scuola, solo con questi pochi rimedi? Posso
venire io da lei questa
Venne e di nuovo parlammo
Willem: Non ti disse niente.
Alfons: Niente. Ma alla fine
disse: “ Ritengo che lei
aggiunga qualcosa al suo trattamento. Senza saperlo lei sta
praticando un qualche ministero a livello spirituale di cui non
è consapevole.” Io dissi: “Va bene, mettiamolo alla prova.” Lui
propose: “Le porterò qualcuno che lei possa curare, o liberare.”
“Bene, dissi, il centro è aperto a tutti.” Mi portò una signora. Di
nuovo feci il mio lavoro. Questa signora, che per anni era stata
sotto l’influenza di una qualche entità, guarì. Poi portò altre due
persone, poi quattro, poi dieci. Non finiva mai. Finché lui mi
disse, “Alfons, la voglio introdurre al mondo spirituale.”
Willem: Un prete cattolico
disse questo?
Alfons: Sì. Gli chiesi: “
Perché me? Io non sono
cattolico. Ho una visione della vita molto libera. Perché me?”
Disse: “Forse non lo sa, ma lei è molto dotato, molto dotato di
natura. E voglio insegnarle tutto ciò che so.” Ci pensai su e non
dissi di no. Così lui disse: “Se ne torni a casa e chiuda il suo
centro.” Stava chiedendo molto.
Willem: Perché dovevi
chiudere il tuo centro?
Alfons: Mi
spiegò: “Lei ha un dono. I doni che si
ricevono gratis, vanno condivisi gratis. Le manderò
delle persone
e lei avrà un
ministero.” E così accadde. Naturalmente la gente
con cui lavoravo nel centro, i medici, non furono contenti.
Dissero: “Alfons, sta andando alla grande ed ora tu te ne vai a
fare qualcos’altro.” Dissi: “Se è vero quello che dice il prete,
che posso acquisire a livello spirituale qualcosa che nessun altro
può, o perlomeno che lui non può, perché non dovrei farlo? Dopo
tutto, il meglio è il meglio.” Pensavo, “Probabilmente anche i
miei problemi sono a livello spirituale. Chi lo sa? Imparando una
quantità di cose su questo argomento posso aiutare me stesso e
fare un altro passo. Oppure posso dire: non mi è servito proprio a
niente.” Inoltre, diventare consapevole
tutte quelle cose lì, non mi ha aiutato proprio per niente.
Willem: Cosa hai fatto? Hai
cominciato a viaggiare con
lui?
Alfons: All’inizio lui veniva
con tutte queste persone nel
mio centro, quando era chiuso. In seguito mi mandava gente a
casa. Viaggiavamo nelle Fiandre incontrando situazioni di ogni
genere, manifestazioni di poltergeist, varie forme di possessione,
ossessione e tormento. Incontravamo situazioni di ogni genere
ma sempre drammatiche; niente di semplice, tutto estremo. E
ogni
risolvere, queste si risolvevano quasi automaticamente.
Willem: Ma lui non era in
grado di aiutare la gente?
Alfons: Certo. Gli ho visto
fare cose come pregare per le
persone. Imponeva le mani, liberava persone che credevano nella
sua religione. Li vidi cambiare. Ma dopo un certo tempo tutto
ricominciava.
Willem: Non era permanente.
Alfons: La maggior parte
delle volte non era permanente
proprio per niente. Per esempio, il prete faceva smettere i
drogati, ma quando tornava, dopo tre mesi, avevano ricominciato.
Oppure gente che diceva che in casa loro c’era una qualche
entità. Le mandava via con i suoi rituali ed era tutto finito.
Ma dopo un po’ di tempo era ancora peggio. Lui disse:
“Con
te è diverso. Se ne vanno senza rituali e non tornano.” Sapeva
perfettamente che questo era un fatto speciale, completamente
nuovo per lui. Ma come diciamo in fiammingo: non cammini
in un sacco. Le nostre attività non erano passate inosservate.
Al prete venne notificato dal cardinale, la più alta gerarchia
ecclesiastica
perché io non mi professavo cattolico. Ero una specie di eretico.
Penso che avessero paura di me. Si opposero perché facevo cose
che loro non riuscivano a fare. E questo non andava bene per i
loro affari.
Willem: Giusto. Così sei
stato bandito dalla Chiesa.
Alfons: Si. Il cardinale
scrisse una lettera ai vescovi
dicendo: questo è un eretico, non dovete aver niente a che fare
con lui, né
chiedere la sua assistenza. Non avrei dovuto
sapere
che ero stato segretamente scomunicato. Volevano togliermi di
torno. Ero un danno perché non portavo gente alla cristianità o al
cattolicesimo.
Willem: Li curavi e basta.
Alfons: Si. Li curavo, li
liberavo, li aiutavo. Così, quasi
in modo automatico. Mi rendevo conto che minavo l’autorità
clero, o per lo meno che loro pensavano che l’avrei fatto. Il prete
ricevette ordini precisi di tagliare qualsiasi rapporto con me.
Così le nostre strade si separarono.
Willem: E tu non avevi più il
tuo centro…
Alfons: Niente centro,e non
mi sentivo ancora bene,
giusto? Ero il
grande omeopata di Antwerp. Mi conoscevano
tutti. Curavo la gente, ero l’esorcista. Ero tutto. Ma per me
stesso non avvertivo alcun miglioramento. Non mi sentivo bene.
E’ una gran soddisfazione aiutare la gente, ma io avevo l’asma,
avevo allergie, avevo problemi di cuore. Avevo problemi di
tutti i tipi. Avevo una perdita di identità. Ovviamente, essendo
sempre occupato con fatti spirituali, con l’omeopatia, divenni
sempre più consapevole di come tutte le cose siano connesse
tra loro, di come coincidano. Di come tutto coincide. E mentre
continuavo a praticare tutto ciò, un uomo venne da me. Anche
lui aveva sentito parlare di me. Il suo nome era Jan. Jan venne
da me con un problema spirituale. Era membro dei Rosacroce.
“Alfons, mi disse, sono iniziato ai livelli più alti. Ma non è una
benedizione. Mi sta uccidendo. Ha allontanato mia moglie e i
miei figli. Mi reca solo infelicità e io voglio uscire da questo
giogo.” Dissi: “Conosco altre persone che sono Rosacroce e non
hanno simili problemi.” “E’ tutta una questione di iniziazione”,
mi disse. “Puoi aiutarmi?” Risposi: “Lascia che provi”. Dopo
due o tre mesi fu ri-programmato dalle sue false credenze e
cominciò a vivere una vita normale. Non gli chiesi mai quale
fosse la sua professione. Tutto ciò che sapevo era il suo nome:
Jan. John, in inglese. Jan mi chiese: “Posso fare qualcosa per
ricambiare?” Io ho una mente pragmatica, sono un ingegnere,
così gli chiesi: “Cosa sei? Che cosa fai?” Disse: “Cosa vuoi
da me?” “Beh, dissi, ho questo talento come omeopata, ho un
ministero spirituale, ma il problema è che io non miglioro.” E lì
un pensiero mi colpì, l’idea che se avessi potuto controllare me
stesso, le cose sarebbero andate meglio. Quando dicevo “Non
sono completamente me stesso”, era come se dicessi “Non ho il
controllo.” Allora gli dissi: “Il mio compito è sempre stato di
controllare le cose, impianti industriali, automazioni, tutto. Il
controllo è la mia specialità. Se potessi controllare me stesso,
penso che farei dei veri progressi, potrei trovare di nuovo
me stesso.” Lui disse: “Questa è una faccenda complicata.”
Parlammo a lungo. E venne fuori che anche lui era un omeopata
a pieno titolo. Non solo. Era anche un alchimista. Disse: “
Quelle cose di cui tu parli non possono mai essere raggiunte
con l’omeopatia.” Aveva anche una laurea in chimica ed era un
chimico molto brillante. Aveva diretto degli impianti nucleari.
Un uomo molto acuto. Disse: “Il mio livello di conoscenza della
chimica non è sufficiente. Penso che l’alchimia ti possa aiutare.
E’ questo ciò di cui hai bisogno.”
Willem: Alchimia. Conosceva
anche questo.
Alfonso: Dissi: “Conosci anche questo?” Pensavo che la mia vita
fosse cambiata scoprendo le conoscenze sulla possessione. E qui
c’è qualcuno con discorsi medioevali sull’alchimia. Ma ascoltavo
attentamente. Disse: “Si, sono dottore in chimica e anche
alchimista. L’ho praticata per molti anni e ho visto succedere
molte cose simpatiche.”
Willem: E come direttore di
un impianto nucleare non
poteva essere uno sprovveduto.
Alfons: No. Più tardi sono
venuto a sapere che ci sono
alchimisti di tutto il mondo che si incontrano di tanto in tanto.
Ce n’erano dieci o dodici, tutti laureati. Erano dottori in fisica o
altro. Alcuni avevano due o tre lauree. Non era gente qualunque.
Willem: E come attività
secondaria praticavano
l’alchimia.
Alfons: Sì. Come attività
secondaria. Jan aveva smesso di
essere coinvolto nell’alchimia per via dei suoi risvolti esoterici.
Disse: “Parliamone.” Ma non fu mai solo “parliamone”. Rimase
con me per quasi cinque anni. E’ stata una chiacchierata piuttosto
lunga. A volte erano le tre o le quattro
smettevamo di parlare.
Willem: Viveva a casa tua?
Alfons: Avevamo una piccola capanna
nel giardino. Lì
viveva e aveva il suo laboratorio. Vivevamo separati sulla stessa
proprietà. Mi disse tutto della filosofia che sta dietro l’alchimia,
in modo particolare mi disse qualcosa di fondamentale per il
mio lavoro con le preparazioni VEN 28. Disse: “In tutta la
materia abbiamo a che fare con spirito, anima e corpo. Lascia
che ti faccia un esempio: un bicchiere di vino.Noi vediamo
solo il liquido, il vino E’ il corpo che ha cominciato ad esistere
attraverso la fermentazione dei grappoli. Tuttavia nel vino ci
sono due corpi sottili che non vediamo affatto: spirito e anima.
Chiunque sappia distillare ne può estrarre lo spirito. Se distilli
l’alcool dal vino, separi lo spirito dal corpo.
Willem: Questo è il motivo
per cui chiamiamo l’alcool
“spirito”.
Alfons: In tedesco si dice
“weingeist”: spirito
In olandese
l’alchimia è “al-scheikande”, mi disse Jan. Che
significa: l’arte di separare tutte le cose. La prima cosa che fai
nell’alchimia è di separare tutte le cose: spirito, anima e corpo.
Il corpo lo puoi vedere subito ma non vedi le cose invisibili
che determinano la qualità. Non vedi l’alcool nel vino, che è lo
spirito. Né vedi l’anima, che contribuisce alla qualità
Willem. Allora, se l’alcool è lo spirito, cosa è l’anima?
Alfons: Mi fece un esempio.
Mi mostrò che si può
cominciare a lavorarci sopra solo quando l’alcool è separato dal
liquido. L’anima è ancora nel corpo. Come ne estrai l’anima?
E’ una procedura molto complicata, raffinata. Scaldi il vino
molto lentamente e cominci a lavorarlo con i quattro elementi
(terra, fuoco, aria e acqua). Questo processo alchemico richiede
molto tempo e ne risultano dei cristalli così puri e bianchi da
essere abbaglianti. Veramente speciali. E questa è l’anima
vino. Eccoli dunque lì: lo spirito e l’anima invisibile. E sono
proprio queste cose invisibili che controllano ciò che è visibile.
Tutto questo mi suonava molto familiare. Mi sembrava ovvio.
L’invisibile controlla il visibile. Questo era ciò che accadeva
quando, come ingegnere, automatizzavo i processi. Nei primi
tempi questi processi utilizzavano la tecnologia pneumatica.
Aria compressa. L’aria non la vedi, anche se spinge e muove le
cose, apre le valvole: l’invisibile controlla il visibile. Più avanti
abbiamo cominciato ad usare i sistemi elettronici, ora molto
diffusi. Di nuovo, noi non vediamo gli elettroni. Vediamo il
funzionamento…
Willem: … percepisci che c’è,
ma non lo vedi.
Alfons: Se metti la spina
nella presa, non vedi la
corrente. Prova a convincere un bambino che lì c’è qualcosa.
Puoi provare finché vuoi ma non c’è niente da vedere. Bisogna
infilare qualcosa nella presa per sentire una piccola scossa. E
non vedere concretamente l’invisibile non significa che non ci
sia controllo. Dissi a me stesso: “Finalmente c’è qualcosa che
fa per me. Questa è la mia professione. Controllare le cose,
con la pneumatica, con l’elettronica, col telemetro, era il mio
lavoro.” Mi sentivo a mio agio. Se avessi potuto far sì che
le cose invisibili dentro di me controllassero quelle visibili,
l’aspetto fisico, diciamo, allora avrei potuto fare qualcosa di
buono. Avrei potuto ritrovare me stesso, riprendere il controllo,
prendere in mano la mia vita, ricominciare. Come ingegnere
conoscevo le formule, le correlazioni cibernetiche, le correlazioni
tecniche. Nel 1973 la ditta della mia famiglia costruiva già
process computers. Noi stessi usavamo i nostri computer, per cui
ero abbastanza bravo in queste cose. Così pensai “se riuscissi a
mettere me stesso sotto controllo, allora sarebbe tutta un’altra
storia.”
Willem: Sarebbe stato molto
diverso.
Alfons: Sapevo che sarei
riuscito a ritornare a me stesso
e a funzionare in maniera sempre più ottimale. Parlammo molto
di alchimia, Jan ed io. Fece delle preparazioni, le provai su me
stesso ma non mi sentii realmente meglio. Non sto dicendo che
l’alchimia non sia efficace. Per alcuni funziona bene, per
altri
no. Quindi manca di risultati sistematici.
Willem: Non puoi farci
veramente affidamento.
Alfons: No, non ti puoi
fidare. E quando provi a parlarne,
incontri molte resistenze, la gente pensa: “Questi alchimisti
sono degli stregoni”. Comunque, mi condusse alla comprensione
cruciale che l’invisibile controlla il visibile, qualcosa che
conoscevo dalla mia professione. La domanda era: come posso
trasporre e portare questa informazione invisibile dentro di me
così che possa esercitare il suo controllo? Per farla breve, trovai
la risposta dopo molti tentativi ed errori… provando questo,
provando quello, scoprii come funziona. E quando dico “scoprii
”, intendo dire: non è nuovo, non è un’invenzione. Neppure
una scoperta. E’ già lì. Si tratta di coglierla. Per poter cogliere
qualcosa devi essere pronto a coglierla. Devi essere preparato, e
pensarci, e assimilarlo, devi alzare il diapason fino al punto
“lo voglio trovare, lo devo trovare!”
Willem: Quindi non l’hai
trovato tramite l’alchimia o
l’omeopatia.
Alfons: Alchimia e omeopatia
mi hanno dato dei concetti
fondamentali: “Tutto ciò che esiste, ogni molecola, ogni atomo,
consiste di corpo, spirito e anima. Tutto, dalla cosa più piccola
alla cosa più grande che possiamo immaginare, consiste di
corpo, spirito e anima.” Ma ciò che mi ha aperto gli occhi è
stato: “L’invisibile controlla il visibile.” A quel punto sapevo:
“Questa è la mia professione!” Ad esempio, proprio ora cosa
stiamo facendo, nel registrare questa intervista? Catturiamo
le nostre voci su un nastro. Non si possono vedere, non si
possono afferrare, ma di fatto vanno in giro nello spazio. In
maniera invisibile. Le nostre voci sono state trasportate dai
fili, le immagazziniamo su nastri, senza vedere come. Tutto
astratto, molto astratto. Immagazziniamo l’astratto in un supporto
e lui raggiunge l’ascoltatore come una realtà. Dovunque tu
sia, ascoltando questa intervista, leggendone la trascrizione,
raggiungi la realtà di Willem e me. Non è magia, è scienza. E’
invisibile, ma non magico. Naturalmente la scienza classica che
si occupa solo di idee materialiste, ha sempre avuto difficoltà
a capire questo. Ma ogni giorno noi maneggiamo cose in cui
l’invisibile controlla il visibile, il fisico, il tangibile.
Willem: Di questi tempi la
scienza medica parla sempre
di più dell’influenza che hanno le convinzioni e le idee; che in
realtà più persone muoiono per la diagnosi che per la malattia.
Se vieni a sapere che non c’è speranza tutto il tuo sistema
immunitario crolla dell’80%. Questa idea che una convinzione, o
un’idea, o una mentalità, ti possano rendere malato, se non altro
è qualcosa che punta nella direzione dell’invisibile che controlla
il visibile. Perché è un’idea astratta. Non la si può vedere.
Alfons: Ma questo è un
travisamento dell’idea. E’
un’esagerazione. Certo, le convinzioni possono ucciderti. E’
evidente che un’interpretazione sbagliata ti porta fuori strada.
Ma questo non dovrebbe essere usato come scappatoia. Prendi
ad esempio il fondatore dell’omeopatia, Samuel Hahnemann. Era
un genio. Nessuno lo nega, quell’uomo era un genio. Il modo in
cui lavorava, organizzava e scopriva le cose. Era un genio. Jan,
l’alchimista, è un genio. Ma questo di per sé non è significativo.
Hahnemann era nella scuola di alchimia di Hufland, anche lui un
tedesco. Hufland aveva intorno ogni genere di allievi alchimisti e
Hahnemann non era il migliore come terapeuta. E poiché non era
in grado di curare la gente con i suoi preparati alchemici, disse
a Hufland: “E’ tutto nella testa.” Hufland gli rispose: “Vattene
via dal mio laboratorio. Se non sei in grado di curare, sii umile
a sufficienza da dire “Non sono capace”, e continua a ricercare.
Non dare la
colpa ai pensieri.”
Willem: Alla
mente e ai pensieri.
Alfons: E ora stiamo facendo
lo stesso errore nella
medicina classica, regolare. Se parli con gli psichiatri (cosa che
ora faccio, perché loro e molti altri specialisti collaborano con
me), te lo confermano: “A livello diagnostico facciamo cose
meravigliose, sappiamo esattamente cosa sta accadendo, ma
quando si arriva all’aspetto pratico, non sappiamo quasi nulla.”
Willem: E quello che funziona
spesso è un placebo.
Alfons: Che ovviamente
funziona perché è una
suggestione. Così ora dicono: “E’ tutta suggestione.” Ma
commettono lo stesso errore di Hahnemann. Poiché sono
impotenti, poiché non possiedono il potere di guarire, dicono che
è la mente. Così un uomo ha un’enorme ulcera allo stomaco. E’
un camionista, un uomo grande e forte. Il cancro non può essere
curato e l’uomo cade in depressione perché ha tre o quattro figli
e si dice: “Sto per morire. Cosa succederà a mia moglie e ai
miei bambini?” La situazione diventa un circolo vizioso. “Lei ha
l’ulcera perché è depresso”, si sente dire. Non esiste cura perché
imputano il cancro a una condizione mentale. Cose simili le si
vede nei principi della New Age. Tutto nasce nella mente. O è
la mente a controllare la materia, oppure deriva dallo spirituale.
Cosa che non è realistica.
Willem: Al
massimo, ne è parte…
Alfons: Ne è parte. Non ho
ancora abbastanza esperienza
per avere una conoscenza certa, ma dall’esperienza che ho fatto
finora, direi: l’80% viene dal fisico, il 10% dallo psicosomatico e
un’altra piccola percentuale viene dallo spirituale. Naturalmente,
se non sei in grado di determinare quale dei tre è la causa,
tratterai la gente nel modo sbagliato, come ero stato trattato
erroneamente io, come era stato trattato erroneamente quel
bambino di 6 anni, e come
erroneamente . Un altro esempio. Una signora arriva nel mio
studio. Da 25 anni soffre di psicosi cicliche. Cosa significa?
Sta parlando normalmente con me, come stiamo facendo noi
due ora, e poi dice: “Oh, un’arancia. Sono Sissi, l’imperatrice
d’Austria.” Per mezz’ora se ne esce con frasi senza senso
poi di colpo smette, e parla di nuovo normalmente. Ha avuto
questi sintomi per 25 anni e ovviamente per 15 anni è stata
trattata per una psicosi. Io le chiesi: “ Cosa accadde 26 o 27
anni fa?” “Oh, disse, ho avuto una terribile infiammazione
alle ovaie e
mi diedero gli antibiotici. Poco dopo la
scomparsa
dell’infiammazione, mi venne la psicosi.” Cosa faccio in questi
casi? Le diedi una preparazione: la forma sottile della malattia
è ancora presente. Lo spirito e l’anima. Non aveva superato la
malattia invisibile. Questo non le dava tregua. Io fui in grado
di curare le forme sottili della malattia. Quattro o cinque giorni
dopo aver iniziato a prendere la preparazione eliminò cose
orrende. E questa fu anche la fine della psicosi.
Willem: Così quando la
malattia fisica se ne va, il suo
spirito e la sua anima possono ancora indugiare.
Alfons: Si. E di solito lo
fanno, a meno che le tue forme
invisibili, le tue parti sottili, non controllino. Se loro falliscono,
ecco che si hanno tutte quelle malattie croniche, come la tua
asma che è cominciata come un’infezione avuta da bambino.
I dottori la eliminano in un modo o nell’altro. Ai tuoi tempi,
all’inizio degli antibiotici, usarono gli antibiotici. Il corpo
della malattia venne rotto dagli antibiotici, i globuli bianchi
lo distrussero e durante questo processo l’anima e lo spirito
sgusciarono fuori. Quando lo spirito e l’anima se ne vanno, sono
il tuo spirito e la tua anima che devono superare la malattia.
Quando non sono abbastanza forti, allora falliscono. E lì che ti
viene l’asma ed ogni genere di malattia cronica. Non ti senti mai
bene, sei sempre esausto. Un noto psichiatra olandese mi chiese
di tenere una
conferenza ai medici della sua clinica: 30 medici,
medici generici e psichiatri. Dissi: “Per una
a modo mio, lasciatemi somministrare le mie preparazioni. E
unicamente su questa base, di trattare queste forme sottili delle
malattie, la loro forma invisibile, il loro spirito e l’ anima, io
vi assicuro (e lo scriverò nero su bianco) che il 60% dei vostri
pazienti psichiatrici se ne andrà a casa entro, o prima di 6 mesi.
Per gli altri ci vorrà una seconda visita.
Willem: Di nuovo le forme
sottili che una diagnosi
tradizionale non può scoprire.
Alfons: No, perché sono
invisibili. Così come non puoi
vedere l’alcool o i cristalli nel vino. I cristalli non ci sono. Solo
un lungo procedimento li estrae. Proprio come nel sangue. Nel
sangue i cristalli si formano perché il sangue è una corrente,
è caldo, un flusso in cui le forme sottili sfregano l’una contro
l’altra. Capisci cosa intendo dire? Questi processi alchemici
accadono in continuazione nel nostro sangue e nel nostro corpo,
liberando in continuazione anima e corpo, badando bene che tu
superi anomalie e malattie. Se falliscono, puoi morire, oppure
le forme sottili, invisibili, della malattia ti fanno ammalare. E’
molto semplice. Prendiamo il virus dell’Aids. Prendi una tazza
d’acqua colma di miliardi di virus dell’Aids: una goccia di
candeggina li uccide tutti. Non ci sono più virus dell’Aids? No,
non è così semplice. Perché la candeggina uccide solo il corpo.
Willem: E non l’anima o lo
spirito.
Alfons: Giusto. Non l’anima o
lo spirito. Quando il virus
dell’Aids è dentro un corpo umano, per quel corpo ci vuole molto
tempo per superare lo spirito e l’anima della malattia.
Willem: Ma come scopri quando
spirito e anima della
malattia rimangono dentro?
Alfons: Bene, mi hai detto
che hai l’asma, e che da
bambino hai avuto la tigna che è un fungo, una malattia della
pelle. Conosco la connessione fra i due. Mentre ne elimini una,
puoi stimolare l’altra. La mia preparazione tratta la forma sottile
della malattia e la tua asma sparisce. E lo stesso per un sacco di
cose. Lascia che elabori meglio l’esempio del vino. Se almeno il
60% di tutte
le malattie si basa sulle forme sottili delle malattie
invisibili, allora il 40% è relativo a conflitti, conflitti religiosi
per esempio, oppure sei stato umiliato dal tuo capo, o da tua
moglie; oppure hai subito dei traumi, un colpo in testa, o una
scarica elettrica, come è successo a me. Questa è un’esperienza
traumatica. Quell’esperienza traumatica o quel conflitto si
impianterà nel tuo cervello. Prima di impiantarsi si trasforma
in forma sottile. Ho un esempio molto buono. Alcune persone
vengono avvelenate da metalli pesanti. Vengono dati loro degli
anti-ossidanti, o altre cose, per tirarli fuori i veleni dal loro
sistema. Immagina che il corpo fisico dei metalli abbia lasciato
il tuo sistema ma che rimangano le forme sottili. Puoi diventare
allergico al nichel, per esempio, alle amalgama che hai in bocca
come otturazioni dei denti. Non puoi sopportarle. Finché vivi con
le forme sottili di questi metalli pesanti, la memoria energetica
dei metalli rimane viva.
Willem: Potresti dire che
solo una piccola parte del DNA,
ora così ampiamente studiato, sia visibile?
Alfons: Tre percento.
Willem: Tre percento? E tutto
il resto che ci controlla
completamente è spirito e anima?
Alfons: Circa il 97 percento
è invisibile. E quello
controlla il visibile. E naturalmente si può intervenire nel DNA.
La manipolazione genetica è una buona cosa. Diciamo che
un bambino ha una certa malattia. Corrisponde a un numero
specifico di geni. Noi interveniamo, sostituiamo con il gene
corretto, e il bambino guarisce. Fantastico. Nessun problema.
Questa è la scienza: è positiva. Ma agisce in qualche modo sul
controllo? Prendi il metabolismo. Ci sono tre input e tre output.
Gli input sono 1) l’aria che respiri, 2) il cibo che mangi, 3) i
campi che ci circondano: l’elettricità, i campi elettro-magnetici,
l’influenza dei pianeti e delle stelle, eccetera. Questi sono i tre
input. Poi ci sono i tre output: 1) la combustione dell’aria e del
cibo ci dà energia, 2) provvede alla ricostruzione e 3) produce
rifiuti, le tossine che devono essere portate fuori da urina, feci
e sudore. Se il tuo metabolismo non funziona bene, puoi fare
diete, mangiare frutta, prendere supplementi per il resto della
vita e avere sempre una salute non buona se il controllo del
metabolismo non funziona correttamente. Di nuovo: tutti gli
input e tutti gli output sono coordinati dal sistema di controllo.
Se mangi troppo il tuo sistema di controllo si assicura che
l’eccesso venga eliminato col sudore o in qualche altro modo.
Il livello del tuo ph è controllato minutamente dall’ossigeno o
dal biossido di carbonio nel sangue. Tutto è controllato nelle
più piccole quantità. E’ il controllo più meraviglioso che si
possa immaginare. E’ tutto invisibile, come la pneumatica e
l’elettronica. Non lo vedi funzionare, ma funziona.
Willem: Il tuo approccio non
dovrebbe agire anche su gli
animali e le piante?
Alfons: Non ho lavorato molto
con le piante, ma deve
funzionare con le piante. Funziona su tutto. Con gli animali
funziona molto bene. Ho fatto molti esperimenti sulle mandrie.
Ho collaborato con un allevatore e abbiamo ottenuto risultati
molto soddisfacenti con le mandrie. Tutto è stato fatto con le mie
preparazioni e con il mio metodo. Niente vaccinazioni, niente
antibiotici, solo le mie preparazioni. Abbiamo cominciato con
una mandria media, come l’hanno in tanti, e quattro anni dopo
questo allevatore aveva vinto tutti i primi premi del Belgio.
Abbiamo elaborato la tecnica di trattare gli embrioni e di
re-impiantarli. Siamo stati i primi ad avere un vero successo in
quest’area. Ha funzionato d’incanto. Funziona sempre. Subito
dopo siamo riusciti a moltiplicare le mandrie rapidamente.
Normalmente ci vogliono intere generazioni per ottenere
mandrie migliori. Noi ci siamo riusciti in quattro anni. Tutto
tecnicamente, tutto scientifico. Poi, naturalmente, arrivano i
veterinari e chiedono di lavorare insieme perché è qualcosa di
particolare. Ma io dissi: “Lavoro solo con questo allevatore
perché voglio imparare e mostrare e sperimentare che funziona.”
E’ duro suggestionare una vacca, o darle dei placebo.
Willem: Né lo si può fare con
i bambini piccoli…
Alfons: … o con persone in
coma, o con l’Alzheimer.
Non li si può ingannare. Le persone con l’Alzheimer vengono
riportati fortemente alla realtà, quando prendono le mie
preparazioni. Vedi, sono possibili così tante applicazioni
benefiche. Ad ogni modo, per continuare la mia storia, feci
omeopatia, feci alchimia, ma io non stavo per niente meglio.
E questa è la fine di quei capitoli. Poi venne la svolta. Un
giorno ebbi un’esperienza straordinaria. Ero a casa, seduto
in poltrona, e pensavo a tutte queste cose, a come sono tutte
collegate fra loro, a come sono correlate, a come l’invisibile
controlla il visibile, e a come sarebbe stato bello se avessi potuto
approfondire tutto ciò per il beneficio dell’uomo. Pensando
a queste cose, mi assopii. Entrai in uno stato particolare e
all’improvviso cominciai a capire delle cose. Per esempio mi
resi conto che durante l’evoluzione di milioni e milioni di anni,
c’era un tempo in cui le piante procreavano e basta. Crescevano,
producevano frutti e avevano la loro discendenza. Non avevano
nemici. Finché, un giorno – e ti sto solo dando un’immagine
– un animale arrancò fuori dal mare e mangiò la pianta. Prima
di essere mangiata la pianta entrò in panico. Così, la prossima
volta che un animale uscì dal mare, tutte le piante vicino al
punto in cui la prima pianta era stata mangiata, entrarono nel
panico: “Attenzione! Stiamo per essere mangiate!” A quel
punto mi venne mostrato il principio di un ordine superiore: i
super-controlli, i master control. (Nelle tecniche di controllo
abbiamo il controllo principale e il controllo secondario - master
control e slave control.) Tutti i master control stavano mettendo
informazioni invisibili dentro a quelle piante per superare quel
terrore mortale. Anch’io ho tutte quello paure, quelle fobie. E
mi venne mostrato che, inducendo l’invisibile, i master control
programmavano questa informazione nelle piante. E pensai: “Non
sarebbe bello se potessi estrarre quell’informazione invisibile
dalla pianta e prenderla per me stesso? Probabilmente
le mie
paure
sparirebbero. O piuttosto io avrei
il controllo su di loro.”
Le paure non spariscono mai, ma se si ha controllo su di loro, la
cosa cambia. Non è vero, Willem?
Willem: Assolutamente.
Alfons: Mi esaltai a questa
idea. Ma essendo ingegnere
sono pragmatico. Dissi: “Va bene, è tutto fantastico, ma
mostrami come si fa. Sono esperto in preparazioni omeopatiche,
sono esperto in preparazioni alchemiche e so di essere
sufficientemente bravo per occuparmi di questo tipo di
preparazione.” Mi venne mostrato, in un modo o nell’altro. E se
io dico “mi venne mostrato”… in realtà ho capito come farlo.
Non dissi nulla, non sentii nulla. Semplicemente capii come
farlo.
Willem: Nessun dio è apparso
dicendo: “Alfons, ti dico
come farlo.”
Alfons: No, nessun messaggero
dal cielo. No, solo una
consapevolezza : “Lo faccio in questo modo.” E così accadde:
provai, lo preparai, lo presi, e otto giorni dopo ebbi il controllo
sulle mie paure. In una certa misura le paure non erano sparite
ma io riacquistai il controllo. E cominciai ad avere sempre
più controllo su me stesso. La seconda cosa che affrontai fu
la mia asma. Come te, avevo avuto l’asma tutta la vita, con
gravi attacchi ogni notte. Di nuovo presi l’informazione sottile,
invisibile, preparata così come l’avevo realizzata e in poche
settimane la mia asma scomparve . Un’asma cronica, che avevo
da trenta, quarant’anni. E poi il mio problema di cuore. Avevo
una valvola che non funzionava nel modo giusto. Avevo avuto un
attacco di cuore. E di nuovo riuscii a guarirlo. Ma poi compresi
che questa “Visione Evolutiva”, come si potrebbe chiamare
– e che ora è il nome della mia fondazione – questa “Visione
Evolutiva” mi stava mostrando di più. Mi dissi: “Non definire più
le persone fobiche, ma dì loro: hai un problema con l’aspettopianta.
Quando metti in relazione i tuoi problemi emozionali con
l’evoluzione, è a livello delle piante.”
Willem: L’evoluzione cominciò
con un big bang, o col
fuoco?
Alfons: Col suono. All’inizio
era il verbo. Lo trovi
nelle Scritture, nell’Ayurveda, ovunque. E così mi si mostrò:
come suono. Lo capii. Il suono, come ora che stiamo parlando,
necessita spazio. Senza spazio, il suono non può essere
trasmesso. Così, il secondo aspetto è lo spazio. E il suono e lo
spazio si uniscono in una specie di matrimonio mistico che è
il terzo aspetto: il fuoco. Così abbiamo suono, spazio e fuoco.
E il fuoco – se dico fuoco, devi capire chiaramente che non è
solo distruttivo, ma che dà anche forma. Il sole per esempio
è fuoco che fa crescere le cose. Siamo abituati a pensare in
termini negativi, ma il fuoco non è solo distruttivo. Se vedo
qualcuno con l’artrite, le dita tutte deformate e infiammate so
che fermeremo questo processo perché il fuoco dentro di lui è
fuori controllo. Gli dai l’informazione “fuoco” e l’artrite finisce.
Ogni volta che vedo de-formazione o formazione eccessiva,
lavoro con l’aspetto fuoco. Alle persone che hanno queste fobie
naturalmente potresti dire “E’ mentale”. Ma non lo è. Ciò di cui
hanno bisogno è l’informazione di una pianta. E’ il loro aspetto
pianta. La pianta dentro di loro è fuori controllo.
Willem: Dunque tutti noi
abbiamo un aspetto-pianta
dentro di noi?
Alfons: Dentro di noi abbiamo
dodici aspetti evolutivi.
Suono, spazio, fuoco, luce, elementi, materia, organismi, pianta,
animale, umano, comunicazione e pianificazione. Con “elementi”
intendo gli elementi chimici della tavola di Mendeleyev.
Diciamo, ad esempio: ci sono tutte queste persone con problemi
di ernia. Hanno i dischi danneggiati. Ho capito – non dico
mai “Ho scoperto” – che tra i cento elementi della tavola di
Mendeleyev, c’è un catalizzatore. Se questo catalizzatore
non è sufficientemente disponibile nella tua informazione, in
forma sottile, l’intero disco si rompe. Quando lo rifornisci, il
processo termina. E ho visto il disco ricostruirsi lentamente ma
inesorabilmente. Così un sacco di gente con problemi di schiena
viene da me. Do loro questo catalizzatore, ovviamente in forma
sottile, invisibile. E non solo ferma il processo distruttivo, ma
se ti dai tempo e continui a prendere le preparazioni, aiuta a
ricostruire i dischi.
Willem: Come fai a sapere ciò
di cui ha bisogno la gente?
Alfons: Mi sintonizzo per
vedere se il problema ha una
base spirituale, psicologica o psicosomatica. O se è veramente
fisica. In questo caso è il dottore a fare la diagnosi, non io. Se il
problema è fisico, come i reumatismi, la diagnosi è responsabilità
del medico o del reumatologo. Sono loro a dirmelo. Ma al di
là di questo, io posso discernere rapidamente se è spirituale,
psicologico o psicosomatico. E questo è quanto, per me.
Willem: E
poi gli spedisci delle piccole pillole rotonde,
niente di chimico, nessun farmaco ordinario…
Alfons: Giusto. I granuli
sono fatti di lattosio.
L’informazione viene messa nei granuli di lattosio. Loro portano
l’informazione, come il veicolo che abbiamo qui, ora, fili che
trasmettono l’informazione parlata. Per cambiare l’informazione,
che sia visibile o invisibile, hai bisogno di un veicolo.
Willem: Le persone prendono
questi granuli, uno o più,
per un mese, 28 giorni, ed è tutto.
Alfons: E’ tutto.
Willem: E cosa accade quando
gli dai questa nuova
informazione, questa informazione diversa?
Alfons: Si reinstaura il
controllo.
Willem: Nel sistema?
Alfons: No. Non influenzo
nemmeno il sistema. E’
l’informazione di reinstaurare il controllo del sistema di
controllo. E’ come dare una nuova informazione al DNA.
Entra attraverso l’aspetto suono, viene trasportato nello spazio,
nel fuoco e in tutti gli altri aspetti evolutivi finché raggiunge
l’aspetto umano, che significa il DNA. Il 96 o 97 percento
dell’informazione, agglomerata intorno al DNA fisico, riceve la
nuova informazione. E tu riprendi il controllo.
Willem: Quali sono le
implicazioni del riprendere il
controllo?
Alfons: Triplici: molte
malattie e sintomi spariscono, non
tutti ma molti. Meglio ancora (poiché l’informazione di controllo
è riaggiustata) la tua vita comincia a funzionare in maniera più
perfetta. Il tuo sistema di comunicazione viene messo a punto,
vieni armonizzato. C’è una comunicazione interiore bilanciata
fra le tue cellule e il tuo DNA. Insieme a questo arriva una
comunicazione bilanciata fra te e me, fra te e ciò che ti sta
intorno, perché quelle informazioni – e sto pesando le parole –
sono così super-intelligenti che possono anche accomodare le
circostanze.
Willem: Giusto.
Alfons: Così, il tuo capo ti
detesta e tutto ciò che fai non
gli va mai bene. Non riesci nemmeno a parlargli perché è troppo
sgarbato. Non ti lascerà mai comunicare con lui. Poi tu prendi
queste pillole e il tuo sistema di comunicazione viene migliorato.
Tu lo controlli, e questo tipo di informazione viene condivisa con
gli altri. Così, all’improvviso, vai da lui, perché tu sei cambiato,
il tuo sistema di comunicazione è stato ripulito, e gli dici: “Ho
bisogno di parlare con lei.”
Willem: E lui ascolta.
Alfons: Si, ascolta. E con
tuo grande stupore, dice:
“Bene, le do una promozione e le aumento lo stipendio.” Ecco
che anche le circostanze vengono controllate. Ma c’è di più. E
come tu hai detto all’inizio, Willem, questo è il meglio di tutto.
L’intelligenza della preparazione è evoluta a un livello così
alto che tu vieni gentilmente ricollegato con la tua origine, con
la tua
autenticità, col vero te stesso. La prima
volta che ti ho
visto, Willem, ti ho detto: “ Non solo lei ha l’asma, ha anche una
mancanza di spazio.” Ed ora, dopo due anni, tu puoi osservare lo
spazio intorno a te e la gente intorno a te… c’è più spazio nella
tua vita.
Willem: E’ assolutamente
vero. E ho visto accadere
qualcosa di simile a mia sorella. Anche lei aveva un’asma molto
forte. Lei è costumista per le scene ed è sempre stata sottopagata.
Non era valutata quanto si meritava ed era incapace di affrontare
l’argomento. Ora non solo la sua asma se ne è andata ma tutto
il suo carattere è cambiato. Chiede delle parcelle più alte, e
le
ottiene. Lei stessa è stupefatta dalla propria forza interiore.
Alfons: Conoscevo un
omeopata, uno dei più famosi in
Olanda. Venne
a una delle mie conferenze e disse: “Quando
la sento parlare, mi viene voglia di smettere di lavorare.” Ha
pressappoco la nostra età, intorno ai sessanta. Ha dedicato
la sua vita all’omeopatia, una vera personalità. Non si è mai
sposato per potersi dedicare completamente alla professione.
E disse: “Quando la sento parlare… è meglio che smetta.”
Gli dissi: “Non c’è bisogno che smetta. Faccia il meglio
che può fare. Ma facciamo un patto. Mi lasci venire da lei a
controllare i suoi pazienti.” Lui è noto per i suoi risultati col
cancro. “Prendiamoci una giornata per controllare insieme i
suoi pazienti. Poi farò la mia valutazione.” Incontrammo dieci
pazienti, quasi tutti terminali, casi veramente difficili, cancro,
leucemia,
eccetera. E ti dico, lui naturalmente ci azzeccò dieci
su dieci nella
diagnosi fisica. Ma sbagliò nove volte su dieci per
quanto riguarda la parte spirituale, psicosomatica o psicologica.
Proprio come facevo io una volta, egli cercava di curare con
l’omeopatia, ma senza sapere veramente come, perché non poteva
stabilire la causa invisibile. E solo stabilendo queste cause,
solo determinando quale aspetto sia in funzione (l’aspetto fuoco
o pianta, lo psicosomatico o altro), sei veramente in grado di
curare. Prendi i bambini con problemi di apprendimento. Ce ne
sono sempre di più. Molti di loro non riescono a passare dal
cervello destro a quello sinistro. O usano il lato emozionale
o quello razionale. Non riescono a passare correttamente da
uno all’altro. Così gli insegnanti dicono: “E’ pigro, non vuol
studiare.” Non è vero! Se ripristino la comunicazione fra i due
lati del cervello, possono imparare come chiunque altro.
Willem: E gente con problemi
di sonno, mal di testa, tutti
quei disturbi…
Alfons: Con i problemi di
sonno, bisogna distinguere
fra i vari tipi di insonnia. Qualcuno non può dormire a causa
di un’ ansietà spirituale? L’ansietà è spirituale o psicologica?
E’ un’ansia da stress che lo tiene sveglio? Come prima
cosa determino su quale aspetto devo lavorare. Non si può
generalizzare… a volta è un’ansietà spirituale, come per il
ragazzino che aveva visto il mostro nel centro commerciale. In
quel caso lo psichiatra aveva ragione, era spirituale. Appena il
ragazzino venne liberato dalla sua paura, la sua anima era pura
e buona e non c’era nulla di psicologico che non andasse in
lui. Insomma, bisogna discernere cosa sta accadendo. Viviamo
in un’ epoca in cui sempre più persone cercano a tutto spiano
soluzioni New Age, la sfida spirituale. Alcuni si bruciano. Si
estraniano dal proprio io interiore. Poi vogliono aiuto. Posso
dar loro preparazioni per potenziarli a livello mentale così
che possano superare la fretta di muoversi troppo rapidamente
nello spirituale, di sforzarsi eccessivamente, o di andare
completamente fuori strada. Guardando la scena generale… non
so, Willem. Se la gente cominciasse proprio ora a chiamarmi
per l’asma, potrei fare una cura standard di 28 giorni per
quel problema. Finora, nella mia pratica ho visto solo pochi
casi di asma che erano psicologici e non una forma sottile di
malattia. Esistono! E di nuovo: se l’asma è mentale necessita un
trattamento psicologico. Ma nel 99 percento dei casi l’asma è
una forma sottile di malattia. Per cui con una cura standard di 28
giorni penso che starebbero tutti meglio. Ne sono sicuro. E quasi
tutti sarebbero curati. Se l’asma è complicata dall’enfisema,
allora richiede molto tempo per recuperare un po’ i polmoni. Non
è più asma ma un altro problema. Bambini con la dislessia, con
problemi di apprendimento, sindrome di Down e recentemente
anche con autismo, hanno avuto tutti una possibilità dopo essere
stati sintonizzati e messi a punto. Hanno una vita completamente
diversa, e pensare a questo mi rende veramente felice.
Willem: Migliora la qualità
della loro vita.
Alfons: Esattamente. E i
bambini dislessici non vengono
più emarginati dai loro coetanei che sono brillanti e primeggiano.
Poi naturalmente c’è la predisposizione che conduce
all’osteoporosi. Il sistema ormonale deve essere controllato.
Tutto questo sistema ghiandolare è controllato dall’invisibile. E
io so cosa fare esattamente per controllare il sistema ormonale.
Ci sono le donne che vanno in menopausa. Molte di loro
pensano: “Non valgo niente. Perché vivo?” Diventano depresse.
Io do loro una messa a punto, ripristino il controllo del loro
sistema ormonale. Loro si rivitalizzano e inoltre non sviluppano
l’osteoporosi. Questo metodo copre così tante aree. Come ho
detto, il 97 percento è controllo invisibile e il 3 percento è fisico.
Willem: In effetti, da quando
abbiamo fatto la prima
intervista radiofonica due anni fa, centinaia di persone ti hanno
chiamato.
Alfons: Migliaia…
Willem: Migliaia… e in quasi
tutti i casi il tuo metodo
funziona.
Alfons: Sì, anche se ci sono
sempre persone che dicono:
“Ho preso cinque delle tue cure e non sento niente.” Dico:
“Vabene.” Ma io conosco l’armonizzazione che ha avuto luogo, il
loro sistema di controllo è stato bilanciato. E quando parli con
loro, dicono: “Si, devo riconoscere che…” e quello che segue
di solito è qualcosa collegato al livello spirituale o psicologico.
Dicono: “Sono più felice. Se devo fare delle cose, non aspetto
più, le faccio subito.” Oppure dicono: “La relazione con mio
marito è migliorata…”
Willem: Ho incontrato un
ragazzino che mi ha detto: “Ho
preso quattro di quelle cure di Alfons Ven, ma i miei foruncoli
non se ne sono ancora andati. Non è successo niente.” Gli chiesi:
“Davvero? Non è successo niente? Come ti senti?” “Oh, sono
molto meno depresso del solito!”
Alfons: Sì, è così. Quelli
sono interventi sottili con
cambiamenti sottili. Ma i cambiamenti sottili sono la cosa
migliore perché hanno a che fare con l’equilibrio dentro di te.
Lo slogan che io uso è: “Scegli tu stesso.” Ci sono tutte queste
donne a cui è stato insegnato a vivere esclusivamente in funzione
dei figli e del marito, dimenticando se stesse. Credono persino di
non avere diritto di scegliere per conto loro.
Willem: E’ proibito e non va
bene.
Alfons: Giusto. Devono sempre
pensare ai bambini.
Io dico loro: “Scelga lei. Se sceglie lei in questo sistema, si
avvicina maggiormente al suo asse, al suo io interiore. Irradierà
questo ai suoi bambini e noterà e vedrà i cambiamenti in suo
marito e nei bambini.” Funziona così. E naturalmente gli olandesi
sono molto furbi, mi chiamano e dicono: “L’ho sentita parlare. Io
ho un ottimo lavoro, ho un gran successo, la salute è eccellente,
MA…
Willem: il grande ma…
Alfons: … ma la mia
relazione… siamo sposati da dieci
anni, non possiamo avere bambini… e la nostra relazione si
sta consumando lentamente.” L’uomo è preoccupato. Due mesi
dopo ricevo una telefonata: “Alfonso, grazie. Mia moglie sta
fiorendo di nuovo, la nostra relazione sta fiorendo di nuovo.”
Vedi, queste sono cose molto sottili, ma sono anche le più
importanti. Puoi avere tutto il denaro del mondo, godere di
un’ottima salute e tuttavia essere infelice. Queste preparazioni
danno automaticamente una qualità di vita migliore. Ti fanno
progredire. E il meglio di tutto è la fase finale, dopo che sono
stati raggiunti tutti i progressi. Tutti noi arriviamo a quella fase
in cui ci prepariamo ad ascendere. Anche lì la vita deve essere
bella. Una vita bilanciata richiede un equilibrio tra progresso e
ascetismo. Non è necessario cominciare con l’ascetismo presto
nella vita. Viene con l’età. Prima hai bisogno del progresso,
della sensazione che ce l’hai fatta, del successo. Poi hai bisogno
di buona salute. Quando questo è stato raggiunto, quando hai
novant’anni e una malattia terminale, allora è tempo per l’ascesa.
Lì la bellezza di queste preparazioni raggiunge l’apice. In questi
ultimi momenti accadono le cose più potenti. Provocano la più
grande gratitudine. La gente mi ringrazia, mi mandano lettere
di gratitudine per questi momenti finali, quando anche le mie
preparazioni non possono portare nessun miglioramento nella
fase terminale
di una malattia. Ma io assicuro loro –
e peso le
mie parole – assicuro loro una qualità di vita al massimo, fino
l’ultimo istante, non importa quale sia l’età o la malattia. Mi
portano un uomo, è su una barella. Non può sopportare il minimo
rumore. E’ sotto morfina, ha dolore. Poi comincia a prendere
le preparazioni. Torna alla vita, lavora un pò nel suo giardino,
mangia bene, dorme bene, gode della vita. Gli ultimi 25 minuti
della sua vita dice: “Cara, è ora di dirci addio.” Così come noi
siamo qui seduti. E 15 minuti dopo se ne è andato.
Willem: Se ne è andato.
Quella che chiamiamo una morte
naturale.
Alfons: Una morte naturale.
Willem: Che quasi non esiste
più. La maggior parte della
gente muore di malattia.
Alfons: Sua moglie mi chiama
e dice: “Questa è
stata la più bella esperienza della mia vita.” Niente lacrime.
“Naturalmente sono dispiaciuta che se ne sia andato, ma provo
gioia e felicità.” Potrei raccontarti storie da farti versare fiumi
di lacrime. Come la gente è riuscita a rovinare la propria vita.
Un uomo non riusciva a morire. Era in ospedale. La figlia gli
diede le mie preparazioni. Cosa accadde? Lasciò la clinica. Non
morì ma cominciò a fare confessioni. Aveva cinque figlie e con
tre aveva commesso incesto. Non sapevano l’una dell’altra ma
si odiavano l’un l’altra. L’uomo prese tempo. Prima lo confessò
alla figlia più grande e alla fine si riconciliò con le figlie e con
le persone intorno a lui. Tre mesi dopo ritornò in clinica e invece
di avere accessi di rabbia e strapparsi tutti i tubi, morì in pace.
Cadde in coma
e morì. Come avrebbe dovuto. Era preparato. E
tuttavia la migliore terapia può fallire. C’è gente che dice: “Ho
fatto cinque delle sue cure ed è stato un fallimento.” Io dico:
“D’accordo, è stato un fallimento. La migliore terapia può fallire,
ma la sua ascesa non fallirà.”
Willem: Giusto. E’
meraviglioso, il tuo metodo di cura.
Alfons: Veramente
meraviglioso. Tu ne hai fatto
l’esperienza, io ne ho fatto l’esperienza e così tanta gente con
noi.
Willem: E tu non sei più un
rottame. Sei un dottore
piuttosto sano, anche se non sei un dottore.
Alfons: E non sono più
stanco, anche se lavoro tutto il
giorno e tardi la notte. Mi sento bene. E gioia e gratitudine mi
sommergono ripetutamente. Quando c’è un minuto durante il
giorno in cui non sono occupato, mi sommergono. E’ come se la
mia coppa straripasse tutto il tempo. E vedo gente
che vi mette
sotto la sua piccola coppa e la riempie.
Willem: E ora le persone che
sentono questa cassetta, o
che leggono la nostra intervista, sono interessate. Hanno l’asma o
il cancro o un bambino autistico o…
Alfons: …qualsiasi cosa.
Persone che vogliono qualità
della vita.
Willem: O persone che si
sentono perfettamente bene ma
vogliono tornare all’origine della loro personalità. O migliorare
la qualità della loro vita: Cosa fanno?
Willem: Basta chiamare la
fondazione: tel. 00 31 30 233
31 88.
Alfons: Una telefonata è la
cosa migliore perché
coinvolge il primo aspetto: suono. A volta la gente dice: “Ho
fatto una telefonata e mi sono sentito sgravato, sollevato. Mi
sono sentito un ottanta percento meglio.” E non per ciò che ho
detto. Vengono da me degli editori che dicono: “Alfons, devi
scrivere un libro.” Io rispondo: “No, i libri sono una seconda
realtà. I libri sono l’aspetto fuoco. Sono forma. Proietto i miei
pensieri. Non è sufficiente se non c’è suono e spazio in primo
luogo. E’ incompleto. Non c’è matrimonio mistico tra suono,
spazio e fuoco, e questo è ciò di cui avete bisogno. Ho un
esempio su come lavorano questi tre aspetti. Un ragazzo con cui
vivevamo aveva una fobia per la scuola. Era così forte che solo
pensare alla scuola lo faceva vomitare.
Willem: Anche a me non
piaceva la scuola, ma questo è
veramente un caso estremo.
Alfons: Quello che complicava
le cose è che il suo babbo
insegnava matematica nella medesima scuola. Il ragazzo aveva
dodici anni, era molto disturbato, bighellonava per le strade. La
sua vita era un disastro. Naturalmente lo portarono da psicologi
e psichiatri. Mio figlio frequentava la stessa scuola e mi disse:
“Babbo, sta proprio male. Potresti parlargli tu?” Gli dissi: “Sì,
fallo venire.” Vivevano nelle vicinanze, parlavano francese. Il
ragazzo era
estremamente intelligente. Non potevo ingannarlo.
Gli chiesi se aveva un’amichetta. Era tesissimo, cento percento
all’erta. Un ragazzo molto intelligente. Così ci
mettemmo a
parlare di ogni genere di cose e a poco a poco capii che la sua
paura di fondo era di essere ridicolizzato. Gli dissi: “Non ti
do subito le pillole. Ho un esercizio per te. Come prima cosa
al mattino, apri la finestra e dì a voce alta: non sono più di
qualsiasi altro, non sono meno di qualsiasi altro, sono me stesso.
E poi dici il tuo nome.” Mi guardò, e io gli dissi: “Sai perché?
Incontrerai
sempre gente che è più intelligente di te o meno
brillante di te, persone che sono più forti e persone che sono
più deboli. Allora, qual è la lezione? Tu sei te
stesso. Non sei
altro che te stesso. Quindi sii felice di questo.” Mi guardò come
chiedendosi “Ma di che cosa sta parlando?” “ Vuoi tornare a
scuola?” “Si” “Fai il tuo compito e torna la prossima settimana.”
La settimana dopo: “Bene, cosa hai fatto?” “Sa, signor Ven,
dormo nella stessa stanza con i miei due fratelli, così non ho
parlato ad alta voce davanti alla finestra spalancata.” “D’accordo,
vuoi tornare a scuola?” “Si” “Fai il tuo compito. Ci vediamo la
prossima settimana.” La settimana dopo: “Ho aperto la finestra,
ma ho appena sussurrato.” “No, torna a casa e fai il tuo compito.
Ti ho detto: forte e chiaro!” Questo è andato avanti per un po’
finché non arrivò tutto raggiante. “Finalmente! disse, “l’ho
gridato con tutta l’aria dei miei polmoni e ne ero convinto: sono
me stesso, sono Jean, sono Jean.” E ritornò a scuola. Ecco cosa
accadde: all’inizio il suono era debole e lo spazio c’era. Poi si
prese il suono e lo spazio ma mancava il fuoco, la convinzione.
Non gli dava forma. Successivamente gli diedi delle preparazioni
per renderlo mentalmente forte. Doveva di nuovo fronteggiare i
suoi amici e questo richiedeva forza mentale. Alla fine si aprì.
Fece il lavoro tutto da solo. Ora ha finito gli studi e se la cava
benissimo nella vita.
Willem: Se la gente ti
chiama, non importa da dove…
Alfons: Sì, che importa.
Possono chiamarmi in olandese,
in francese e in inglese (Settembre 2008: si può chiamare la
fondazione in olandese, inglese, francese, tedesco e italiano.).
Capisco il tedesco, ma lo parlo quasi nulla. Così mi possono
chiamare in una di queste tre lingue.
Willem: Chiamano la
fondazione in Olanda?
Alfons: Chiamano la Evolution
Vision Foundation. Il
numero internazionale è 00 31 30 233 31 88.
Willem: E possono parlarti
della loro situazione, delle
loro condizioni e tu senti cos’altro hai bisogno di sapere per
personalizzare la cura. Poi spedisci alcune pillole con la posta,
sufficienti per un mese. Null’altro che lattosio. Piccoli granuli
bianchi.
Alfons: E’ informazione pura.
Prima, nel corso
dell’intervista, ho chiamato questa informazione superintelligente
perché lavora a un livello superiore, dove non c’è più né energia
né vibrazione. Né c’è alcun limite a tempo e spazio. E’ per
questo che chiamo l’informazione super-intelligente.
Willem: E’ un territorio in
cui, una volta che è stato
raggiunto dall’informazione, non c’è pietra che non sia stata
rigirata. Ormai l’ho visto accadere in decine di persone. Tutti
gli effetti collaterali di ogni cambiamento del carattere, che
chiamiamo malattia, e che possono essere parecchio gravi,
scompaiono rapidamente. E una volta che tu scopri che il tuo
carattere sta tornando al suo potere originario… Caspita! Che
esperienza. Ne parlo per esperienza personale. E ho osservato
molti amici sperimentare la stessa cosa. Non chiedetemi se
lo capisco, perché non ci capisco niente. Sembra magnifico,
suona convincente, ma non ho nessuna idea di come funzioni.
Ma capire non è necessario, fintanto che funziona. In Olanda
c’è un vecchio detto: “Una volta che l’hai capito, sei vecchio
e grigio.” In Germania dicono: “Quando l’hai capito, è troppo
tardi.” Possiamo passare tutta la vita a cercare di capire come
funzionano le cose, ma io preferisco che funzionino. Anche
senza capirle. Si sente immediatamente, dentro il proprio
sistema,quando le cose funzionano bene per te. Così come sai
bene quando non funzionano. Questo è tutto. Il nostro sistema di
controllo non è da qualche parte fuori di noi. E’ dentro di noi. E
tu sai quando la tua vita funziona bene, giusto? Può avere a che
fare con una causa che non può essere scoperta dal microscopio
più potente, che non può essere rivelata dai raggi-x o da qualsiasi
altra tecnologia che usiamo per indagare il visibile, la materia.
In effetti la parte materiale è solo una piccola parte di ciò che è
reale, che è energia. Pura energia. Voi e me. Non c’è differenza.
Di base, siamo uno, non è vero? Alfons grazie mille, e mi
pregusto la prossima chiacchierata.
Alfons: Grazie, Willem.
Edizione 2008:
Dopo aver letto questa intervista possono sorgervi delle
domande. Abbiamo preparato per voi una lista di risposte alle
domande più frequenti e alcuni consigli pratici.
Questa intervista è del 1998!
Oggi, Alfons dice:
Il nuovo nome per il programma di 28 giorni ora è Matrix
Support Program: MSP.
Evoluzione ed esperienza assicurano che la voce non è più
necessaria per ordinare il MSP.
Qualsiasi sia il vostro problema, MSP offre sempre delle
possibilità. Non lasciatevi ingannare dall’idea che dovete
imparare a convivere con i vostri problemi. Provate e andate
oltre! Sempre più persone in buona salute richiedono MSP.
Semplicemente, vogliono avere di più dalla vita. Grazie per
l’interesse mostrato.
Qui di seguito troverete maggiori informazioni su i Ven
protocols, su come ordinare e la mia dichiarazione di impegno.
Io raccomando di cominciare con la cura Ven 28, step-1.
STEP-1
Step-1 è composto per coprire tutti i Dodici Aspetti.
Dà istruzioni al sistema di controllo umano. Lo scopo è
di ribilanciare i processi metabolici. Riparare problemi
costituzionali cronicizzati. Ottimizzare il lavoro intra-cellulare
e cellulare. Aumentare l’eliminazione delle tossine. Riattivare e
bilanciare il sistema immunitario. Introdurre istruzioni nobilitate
catalizzatrici essenziali per la vita. Migliorare la rimozione degli
agenti patogeni, anche nella loro forma sottile. Dare istruzioni di
rotta per favorire totale equilibrio e successo nell’individuo.
STEP-2
Per molte persone un singolo Step-1 MPS è sufficiente. Se sentite
che ci sono ancora delle tematiche irrisolte dopo lo Step-1, si
raccomanda di scrivere un e-mail identificando specificatamente
le tematiche irrisolte e vi verrà spedito uno Step-2 MPS,
personalizzato per i vostri bisogni.
STEP-3
Se fosse ancora necessaria una messa a punto particolarmente
dettagliata, verrà organizzata un’intervista personale con
Alfons Ven ( a seconda del tempo disponibile per gli
appuntamenti) o con un assistente competente. Sulla base delle
informazioni ricevute può essere preparato un altro Step-3 MPS
personalizzato.
Dichiarazione di Impegno
La visione di Alfons Ven afferma che l’Invisibile controlla il
visibile.
La fondazione non è affiliata ad alcun gruppo politico, religioso
o spirituale di qualsiasi genere.
Il Protocollo Ven lavora rigorosamente con e in accordo ai
principi guida della natura.
Per mezzo del MSP a ognuno viene data la possibilità di evolvere
da ora al meglio.
Il MSP non è inteso come terapia a sé stante, anche se spesso gli
effetti terapeutici sono sorprendenti.
Meravigliosi sono i cambiamenti positivi nella vita e il ritrovare
la via.
Risposte alle domande più frequenti
Come posso ordinare un MSP?
Per telefono, per posta, usando il modulo sul web-site…
Posso ordinare un MSP per qualcun altro?
Sì, ma rispetta la libera volontà di quella persona. Puoi ordinare
il MSP per qualcuno che non è in grado di farlo di persona.
Si può ordinare un MSP senza altre domande?
Certo. Verrà composto un trattamento di base: il MSP, Step-1.
MSP funziona anche per gli animali?
Sì, e gli animali reagiscono anche rapidamente.
MSP per i neonati…
Si può usare un MSP durante la gravidanza, lo si può anzi
raccomandare, in quanto è di beneficio al nascituro. Lo si può
dare anche ai bambini appena nati. Una armonizzazione generale
permette loro di crescere armoniosamente; la loro vita ha un
ottimo inizio.
Posso assumere altri farmaci, rimedi omeopatici, erbe, eccetera?
Non ci sono restrizioni all’assunzione di un MSP. Un uso
combinato di medicine regolari e MSP non dà alcun problema.
E’ permesso bere caffé, menta, alcool, eccetera?
Sì. Non ci sono limitazioni.
Sono vegetariano, posso fare un MSP?
Nessun problema.
Devo cambiare la mia dieta?
Non per il MSP.
E i supplementi alimentari?
Vanno bene. Ma sono sconsigliati i metalli pesanti.
Avete un trattamento per i metalli pesanti?
Sì, una bottiglia di una speciale acqua minerale potenziata
(BMW: Boosted Mineral Water).
Posso abbinare altri prodotti Ven 28?
Sì.
Col MSP posso passare il metal detector dell’aeroporto?
Nessun problema.
C’è una data di scadenza?
Se la confezione è integra e asciutta, no.
Sono intollerante al lattosio, posso usare il MSP?
Certamente, la quantità per tutti i 28 giorni è trascurabile e il
problema viene comunque affrontato.
Ci sono effetti collaterali?
Nessuno.
E le reazioni?
Quello è lo scopo. Alcune passano inosservate, altre sono
notevoli. Alcune persone credono di avere un raffreddore o
un’influenza, in realtà è una reazione di spurgo.
Non ho sentito una vera differenza dopo il MSP .Come mai?
Accade di più. Il metodo Ven, basato sui 12 aspetti, comincia
con l’aspetto invisibile “suono” e poi penetra nella materia.
Normalmente l’ordine della sequenza è: personalità,
consapevolezza, identità, lo psicosomatico e il somatico.
Insomma, varia da persona a persona. Una persona sperimenterà
immediatamente un miglioramento a livello mentale, un’altra
a livello fisico. Alcuni l’hanno sentito pochi secondi dopo la
prima assunzione, per altri ci vuole molto tempo. La maggior
parte delle persone sente cambiamenti a tutti i livelli verso il
decimo giorno. Dipende da quale è/ sono i problemi di base.
Quanto profondamente si sono insediati. Se sono cronici. Se ci
sono problemi tecnici, come ad esempio un femore consumato
o un’ernia. Dipende dalle circostanze. Attacchi massicci
necessitano contro-attacchi massicci, e non è lo scopo del MSP.
Fortunatamente le istruzioni di controllo date dalle “pillole”
sono super intelligenti. Sanno cosa fare, quando, e qual è il
giusto ordine di sequenza. Dovrebbe essere lasciato del tempo
per valutare e discernere. Poi, quando ci si sente pronti, si può
partire per il secondo round, affrontando le problematiche.
Che fare se le reazioni persistono anche dopo il MSP?
Potete prendere un appuntamento o mandare una e-mail
spiegando le tematiche in sospeso.
Quali sono i limiti del MSP?
Non andrà mai contro natura, né contro la vostra vera natura o
la vostra libera volontà. In quel caso l’informazione arriva a uno
stop.
Ha senso il MSP quando si è in buona salute?
Certamente. Lo scopo è di diventare più completi. La Visione
lavora anche con i 12 Tipi rivolgendosi ai problemi di base. E’
un invito alla crescita e al successo.
Cosa aspettarsi dal MSP?
Lo scopo ultimo è un salto in avanti sulla strada della
completezza.
MSP non è inteso come una terapia a sé stante, anche se gli
effetti terapeutici spesso sono sorprendenti. Meravigliosi sono i
cambiamenti positivi nella vita e il ritrovare la via.
Voglio andare più a fondo nel conoscere la Visione e il metodo.
Che possibilità ci sono?
Leggi il nostro sito, ci sono ancora alcuni libri disponibili e c’è
un’Accademia. Fino al settembre 2008 solo in olandese, poi sarà
anche in inglese. Guarda sui siti dove puoi trovare le ultime
notizie.
Prezzo
Il costo di un MSP di 28 giorni è di 77 euro, escluse le spese
postali. Le istruzioni sono allegate. Come pagare?
Pay Pal, Visa, Master Card… Se non avete accesso a Internet,
fatevi aiutare da chi ce l’ha.
Per l’Europa: codice Iban e Bic, per il bonifico bancario.
Posso pagare con un assegno?
No.
Come usare il MSP?
Apri uno scomparto al giorno, cominciando da “Start”.
Metti in bocca tutti i granuli di quello scomparto insieme per
farli sciogliere.
Gli scomparti sono numerati da 1 a 28. Hai dunque un
programma di 28 giorni.
Come usarli per i neonati?
Schiaccia i granuli, senza mai usare o toccare metalli. Legno,
vetro e ceramica vanno bene.
Metti la polvere in bocca al neonato.
Posso toccare i granuli?
Sì, con le mani asciutte.
Qual è l’ora migliore per prendere i granuli?
Decidi tu. Preferibilmente mantieni sempre la stessa ora.
Ho scordato di prenderli per un giorno. Cosa posso fare?
Continua da dove sei rimasto.
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